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martedì 27 marzo 2012

44 gatti



Spesso mi sento dire che praticare la sterilizzazione di un gatto/cane, peggio ancora se maschio sia una pratica barbara, non da amante degli animali.
Questo pensiero è diffuso soprattutto in Italia, dove evidentemente il machismo imperante investe anche i testicoli felini e guai a toccare il santo diritto del nostro pet ad accoppiarsi selvaggiamente.
La prima obiezione è che sterilizzare non è naturale ed è una pratica crudele. E' improprio secondo me parlare di "natura" in questi termini riguardo agli animali domestici come gatti e cani: millenni di addomesticamento hanno tramutato gli animali selvatici in animali del tutto dipendenti dall'uomo dal punto di vista della sussistenza, questo da una parte ci ha dato degli amici straordinari con cui dividere la vita, dall'altra ha creato degli esseri la cui sopravvivenza è legata alla volontà umana.
Se il mio gatto ha conservato l'istinto di caccia questo non significa che sopravviverebbe in un contesto selvaggio, né si può più parlare di ambienti naturali quando invece i nostri animali vivono in contesti urbanizzati dove, anche potendo, non potrebbero sopravvivere allo stato brado proprio per la mancanza di un ambiente naturale adeguato.
I gatti si riproducono 2/3 volte l'anno ed ogni cucciolata comprende dai 4 ai 6 gattini in media, non bisogna essere uno scienziato per capire che partendo da una popolazione di due gatti in soli 2 anni si potrebbe arrivare a 30 felini se non di più. Che prospettive di vita hanno questi mici? Chi ha avuto una cucciolata di gatti sa che non è facile farli adottare e le altre alternative sono essere ammazzati ancora cuccioli, il randagismo, il gattile (da dove è molto difficile uscire).  Quindi  il controllo delle nascite è una pratica necessaria a garantire per i gatti che già sono su questa Terra un avvenire migliore e visto che il preservativo felino ancora non l'hanno inventato (ed i contraccettivi ormonali per le femmine sono molto pericolosi) la sterilizzazione è l'unica arma.
Il pensiero che castrare sia crudele deriva da una visione distorta della natura animale tende ad umanizzarlo, ma il gatto non è un umano. Questo non vuol dire che sia meno importante dell'uomo o meno degno di rispetto, ma semplicemente che si tratta di un essere vivente con sue esigenze ed una propria natura diversa dalla nostra. L'atto sessuale e riproduttivo del gatto non ha le componenti morali, etiche e culurali che ha nell'essere umano. Si tratta di puro istinto riproduttivo che viene soddisfatto in quanto tale, se togli l'istinto con la castrazione non ci sarà più quello stimolo ma la vita del gatto non ne sarà in alcun modo pregiudicata (sembrano affermazioni banalissime, ma evidentemente non lo sono).
Quindi se lo ritenete necessario (cioè non avete una fattoria atta ad ospitare 44 gatti) sterilizzate pure il vostro micio, non vi rinfaccerà di avergli impedito di farsi una famiglia.

2 pensieri:

Anonimo ha detto...

Ciao io i gatti li odio, tu scrivi bene pero`
Pierandrea

Hutck ha detto...

Ciao, anche loro odiano te,
grazie mille :-)