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giovedì 7 giugno 2012

Dove vuoi andare?

Vi è mai capitato, durante un viaggio in auto o treno in un luogo sconosciuto, di osservare con curiosità le finestre illuminate delle abitazioni quasi a volere cogliere attimi di vita delle persone che vi abitano?
Credo che una delle più grandi aspirazioni di coloro che viaggiano con l'intento di conoscere e non solo di vedere dei luoghi sia quello di sentirsene parte.
Credo che la parte più brutta di qualsiasi viaggio siano gli alberghi: che siano resort di lusso o ostelli fatiscenti li trovo sempre così tristi ed impersonali e starci mi ha sempre dato un senso di straniamento dal luogo, soprattutto quelle catene internazionali che da Bangkok a Seattle sono sempre uguali.
Qualche anno fa abbiamo iniziato ad utilizzare il sito airbnb.com per i nostri viaggi. In sostanza su questo sito si può mettere l'inserzione per affittare una casa interna o anche solo una stanza della propria abitazione.
La diffusione dell'utilizzo di questo sito ha avuto un'impennata poderosa negli ultimi anni, anche se in Italia non è ancora diffuso al pari di altri Paesi (eccerto, mai retrogradi noi...)


Ho utilizzato airbnb.com soltanto in USA (a New York e a Los Angeles) ed in entrambi i casi eravamo a casa del guest: mi sono trovata benissimo anche perché una casa vera sarà sempre più accogliente e calda di qualsiasi cinque stelle e confrontarsi con le persone del luogo vivendo come loro è un'esperienza arricchente che nessun tour operator potrà mai regalarti (ma non sperate che gli host vi diano troppa confidenza portandovi in giro a fare baldoria: rispetteranno la vostra privacy come voi dovete fare con la loro).
Oltre a quella di host abbiamo fatto anche l'esperienza di ospitare noi dei turisti mettendo una stanza del nostro appartamento sul sito: oltre all'ovvio ritorno dell'extra money è molto gratificante incontrare persone che vengono da ogni parte del mondo (per lo più americani e australiani, però) e scambiare esperienza, idee,  inviti per Paesi lontani, stili di vita (e scoprire con sconcerto che in Australia non avevano Georgie in tv).
Trovo che, in un mondo nel quale la diffidenza verso il prossimo è la regola, sia molto bello che ci sia ancora spazio per questo genere di condivisione, perché, anche se si tratta di uno scambio fatto sostanzialmente per denaro, per accogliere qualcuno in casa tua a vivere, seppur per brevi periodi, devi essere aperto in qualche modo predisposto a che qualcuno entri nella tua intimità domestica.
Non mancano purtroppo le brutte esperienze che sono una possibilità quando si apre la propria casa a degli estranei, anche se è possibile tutelarsi seguendo delle semplici regole di buon senso (la ragazza che ha avuto la casa devastata non aveva neppure visto in faccia i suoi guest e non ne conosceva neppure il nome) ed anche il sito offre ormai delle garanzie in merito.

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